Loading...

Il nostro ricordo

A Renato Chelli, professionista col dono della riconoscenza

Di Piero Cenerini
Di Piero Cenerini Dottore commercialista - Docente di Economia aziendale

Quando nel 1972 entrai nella Cna, il ragionier Chelli era il responsabile dell'ufficio tributario, incaricato di organizzare l'impianto della contabilità Iva e la dichiarazione dei redditi di quasi ventimila associati, mentre io ero stato chiamato a fare consulenze a questo ufficio.
Rimasi impressionato del tuo impegno, della capacità organizzativa, della efficienza della intera struttura e della calma con la quale affrontasti questo gravosissimo incarico.
Mi mandasti tantissime sere a spiegare ad assemblee affollate le novità fiscali. Sapevi comandare: con l'esempio, la professionalità, con il dono della riconoscenza: blandivi il mio orgoglio... e poi la botta finale: “ sai ci sarebbero questa settimana altri tre incontri “... e io andavo felice, il tutto a favore della tua Cna.
Nell'agosto del 1973, terminato con successo gli adempimenti fiscali passammo qualche giorno insieme in Jugoslavia con le rispettive mogli. Capitati per caso in un'isola di nudisti ammainammo la bandierina italiana del mio gommone per non farci dire: “i soliti italiani guardoni” trovammo naturale darci del tu ...e da allora è nata la nostra amicizia.
Poco dopo fosti nominato amministratore della società che mi portò a lavorare ancora sotto di te, con te e anche sopra di te. Sì, anche sopra di te, perché io venni nominato Revisore dei conti e come tale controllavo la tua amministrazione.
Il revisore non sempre riesce a scoprire qualche marachella dell'amministratore, ma la sua presenza, il fatto che possa mettere le mani sulla contabilità, verificare la congruità della spesa, è un forte deterrente al compimento delle irregolarità e a volte una spina nel cuore per chi spende il denaro di una Associazione.
Con il tempo il Revisore acquista fiuto e orecchio che lo mette in grado di capire se l'amministratore è onesto o disonesto. Ed io sentivo il profumo della tua onestà.
A volte sei stato incaricato, quando eravamo già amici, di concordare con me il mio compenso. Poteva per me essere una fortuna; era al contrario un incontro durissimo ove nulla veniva concesso in più di quello che io potessi dare e nulla veniva lasciato indeterminato.
Sei stato un formidabile cercatore di funghi. Qui la tua amicizia raggiungeva limiti inimmaginabili. Mi portavi sul posto che avevi trovato dopo giorni di solitaria ricerca: più di una volta ho percepito che tu facevi finta di non vedere un porcino per farlo raccogliere a me. E a volte trovavo nel mio cestino funghi che non ricordavo di avere raccolto. Con tono didattico mi invitavi a lasciare nel bosco i porcini di piccola dimensione, per gli altri. Tu non raccoglievi i fiori di montagna e li lasciavi alla vista degli altri frequentatori del bosco.
Ah scordavo! Nel tuo ruolo di amministratore sei stato fortissimo. Sapevi prevedere le spese ed entravi in consiglio con programmi finanziari di fattibilità. Il Presidente, prima di una scelta gestionale, voltava il capo verso di te per vedere se tu davi l'OK. Alla fine della riunione il Presidente aveva il torcicollo.
Ti ricordi quando nel corso della costruzione della torre al terzo piano vennero a mancare dei soldini?
Poi con la pensione hai trovato naturale seguire, si può ben dire amorevolmente, i tuoi pensionati artigiani. Lo hai fatto tanto spontaneamente e con tale piacere che sempre mettevi a proprio agio la persona che ti ascoltava. Per tutti non sei stato solo una brava persona ma un grande personaggio.
La sera che ha preceduto il funerali Marta e Marco mi hanno chiamato ad una veglia. Non trovo le parole per definire quell'incontro. Eravamo una ventina, molti gli amici di Marco ed altre fortunate persone. Tua nuora ha preso la parola e ci ha fatto dire una preghiera. Che brava è stata a portarti alla fede! (certo però che il terreno era fertile perché tu hai avuto sicuramente un senso religioso della vita). Il giorno dopo la chiesa non conteneva tutti, sembrava il funerale di un super pio della parrocchia!
Gli amici di tuo figlio avevano tutti qualche cosa da dire e via un “piangolino“. Uno ha raccontato che quando andavi a prendere da scuola Marco portavi a casa anche lui ma in quanti l'abbiamo fatto e nessuno si è poi messo a piangere!
Mi è piaciuto l'elogio che ti è stato fatto da una condomina: “bravo, gentile, disponibile, generoso, mi dava di tutto, mi chiedeva se avevo bisogno...e più ne ha più ne metta! Ma non si dice in giro che tutti i condomini diventano in assemblea condominiale dei delinquenti!
Ed ora cosa fai ?
Io lo so.
I Santi sono degli individualisti: Santa Lucia è per la vista, Sant'Antonio è il Santo degli animali, Santa Rita per gli studenti ecc. ecc. ed hanno bisogno di essere organizzati e coordinati fra di loro. Farai delle riunioni, se qualcuno abita lontano lo andrai a prendere come hai fatto sulla terra per i tuoi artigiani e se mancano delle sedie ti alzerai per procurarle.
E per tutto quanto hai fatto e farai noi ti vogliamo bene e ti ringraziamo.