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Opportunità

Simone Palazzi Rossi in questa intervista indica le “ricette” manageriali per sviluppare business e innovazione. Saranno i contenuti di un master Ecipar

“Così l’azienda può avere successo sul mercato”

Simone Palazzi Rossi è un consulente al servizio, tra l'altro, di giovani imprenditori e più in generale di aziende. E’ un docente di Ecipar, la società di formazione di Cna. Qual è la domanda che si sente fare più frequentemente? Di cosa hanno più bisogno gli imprenditori oggi?
Nel corso della mia esperienza di collaborazione con le aziende, al fianco degli imprenditori, ho visto crescere enormemente la complessità del contesto in cui operano. Chi conduceva un tempo imprese vincenti oggi può ritrovarsi a competere in mercati dei quali a stento riconosce le dinamiche di funzionamento. Da questo disorientamento spesso scocca il bisogno di un progetto di consulenza o di un corso di formazione. Mi vengono in mente titolari di imprese di lavorazioni meccaniche conto terzi che domandano: “Perché lavoriamo sempre di più e guadagniamo sempre di meno?”. Spesso invece mi confronto con i figli dei soci durante il loro percorso di crescita nell’azienda di famiglia. In altri casi sono aspiranti imprenditori, spesso nel campo dell’informatica, a chiedermi: “Sono bravo nel mio lavoro, ma la mia idea può diventare un business di successo?”. Oggi gli imprenditori devono rispondere a un’accelerazione dei cambiamenti esterni legati per esempio al rapido sviluppo di tecnologie ed alla globalizzazione. Il tempo è divenuto il “vero” fattore competitivo. Fare l’imprenditore è diventato un mestiere da “velocisti”, che con uno “scatto” devono adeguare in breve tempo la loro azienda alle innovazioni in atto nel mondo.

E c’è una ricetta? Qual è il giusto allenamento per i velocisti dell’impresa?
Per innovare la propria azienda l’imprenditore moderno deve memorizzare due parole d’ordine: Confronto e Strumenti. Prima di tutto deve ricercare occasioni di confronto con altri imprenditori, clienti, fornitori, associazioni e consulenti per conoscere al più presto cosa succede all’esterno della sua azienda ed arrivare, tra i primi, su una nuova tecnologia, un nuovo metodo, un nuovo mercato. In secondo luogo necessita di strumenti che gli consentano di guidare sì velocemente, ma in tutta sicurezza. Strumenti per innovare il “motore” dell’azienda, ma anche “cruscotti” per evitare il rischio di rimanere senza carburante.

Innovazione è una parola molto abusata: è davvero l'unica chiave che apre la porta del successo di un'impresa?
Bisogna prima intendersi sul termine. Quando si parla di innovazione pensiamo all’ideazione di un nuovo prodotto o all’applicazione di un nuovo processo produttivo. Tuttavia esiste una terza via, l’innovazione del modello di business: produrre lo stesso prodotto nello stesso modo, ma per esempio venderlo attraverso canali differenti, a segmenti di mercato diversi, modificando politiche di prezzo, avviando nuove partnership. Tutto ciò non è materia da progettisti o università, ma da imprenditori. L’innovazione del prodotto è importante, ma l’innovazione o evoluzione del modello aziendale è una questione vitale.

Il titolo del suo corso che terrà presso Ecipar è "Nuovi orizzonti di business": qual è la direzione da prendere per essere imbattibili?
Tutti i giorni abbiamo sotto gli occhi modelli di business imbattibili. Pensiamo ad Apple o Google, ma anche alla piccola azienda italiana che esporta un prodotto alimentare tipico in tutto il mondo o al ristorante da prenotare mesi in anticipo. Si tratta di imprese che battono la concorrenza attraverso un modello vincente. Tuttavia tra qualche anno queste stesse aziende potrebbero entrare in crisi. Perché? Semplicemente perché non esistono aziende di successo per definizione e in eterno. Esistono aziende che sanno interpretare il presente meglio di altre. Ma il presente di oggi è già passato di domani. I modelli invecchiano e ciò che era vincente una volta oggi non lo è più. Quindi l’unico “trucco” che mi sento di suggerire è di mantenere una costante attenzione all’innovazione del modello aziendale attraverso cui si compete sul mercato.

Gli anziani dicono spesso che è inutile studiare, bisogna lavorare sul campo per imparare: è ancora così oppure la complessità del mercato è tale da richiedere una preparazione adeguata a chi si affaccia nel mondo dell'impresa?
Lavorare sul campo è sempre stato importante e sempre lo sarà. Tuttavia non basta, come non basta essere sul mercato per avere lavoro. Occorre essere più bravi degli altri, avere almeno un elemento decisamente superiore alla concorrenza. Il livello medio di conoscenze degli imprenditori è notevolmente aumentato e la concorrenza è più agguerrita. Oggi la competenza chiave non è fare, né sapere, ma “saper imparare”. Per questo investire nella formazione propria e dei propri collaboratori è il vero fattore competitivo.

Da dove si comincia per risanare un'impresa che non funziona?
Innanzitutto occorre comprendere le ragioni del malfunzionamento. Come un medico deve ricercare la causa da cui deriva il sintomo, così il consulente deve identificare l’origine del problema. Per esempio dietro a problemi di vendite possono nascondersi scelte errate dei canali di vendita, oppure problemi di bassi margini derivano spesso da una difficoltà a differenziare il proprio valore offerto. Spesso i problemi finanziari emergono nel tempo come conseguenza dei problemi appena descritti. Insomma, occorre un check-up, in particolare del modello di business aziendale, prima di ricorrere agli specialisti.

Che consiglio darebbe a: - un giovane che si trova in mano l'azienda di famiglia
Avere il coraggio di cambiare, ma non avere la fretta di dimostrare. Intendo dire introdurre cambiamenti in azienda senza per questo sottoporre la famiglia ed i collaboratori ad uno shock.
- Un piccolo artigiano che ha un'idea vincente ma non sa come comunicarla
Impadronirsi di strumenti. Non importa quanto sia geniale un’idea di business se non si trova un modo altrettanto geniale per raccontarla.
- Una start up che deve decollare
Essere flessibili, non innamorarsi troppo dell’idea iniziale. Bisogna essere disponibili a correggere la rotta più volte, attraverso un processo fatto di test e correzioni continue. Ma essere anche realisti, dotandosi di strumenti di controllo economico finanziario per decidere sulla base di dati. Apprendere dall’esperienza e non “mollare”.
- Un'azienda in crisi che deve tagliare le spese per sopravvivere
Non temporeggiare, decidere in fretta. Tuttavia prima di procedere occorre valutare se la riduzione dei costi pianificata è sufficiente a riequilibrare economicamente l’azienda. Se è così, allora occorre procedere tempestivamente, ma non in modo lineare, facendo scelte e mantenendo qualche risorsa per attività di sviluppo.

Chi è Simone Palazzi Rossi
Consulente di direzione e formatore, esperto di organizzazione e controllo di gestione. E’ specializzato nell’innovazione dei modelli di business delle PMI. Attualmente è uno degli esperti di riferimento per il Business Model Canvas ed ha una consolidata esperienza nello sviluppo di piani di ristrutturazione e sviluppo aziendale.
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